GRANA PADANO, PIANO PRODUTTIVO 2019-21 NON TUTELA PARTE AGRICOLA E NON VA VALIDATO


Cavaliere, assegnare coefficienti produttivi ad allevatori e produttori, come per il Parmigiano Reggiano

Il presidente della Copagri Lombardia Roberto Cavaliere ha scritto una lettera al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio e all’assessore all’Agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi per chiedere di non validare il Piano Produttivo del Grana Padano per il triennio 2019-2021 e di assegnare agli allevatori i coefficienti produttivi del formaggio.

“In tal modo – spiega Cavaliere – si riuscirebbe a: dare esecuzione al precetto della normativa comunitaria, cosiddetto ‘pacchetto latte’, e bilanciare equamente i poteri degli allevatori e dei trasformatori in relazione al mercato del latte crudo; generare un conseguente valore economico per gli allevatori diretto a compensare la cessazione del regime delle quote latte; impedire il fenomeno della delocalizzazione della produzione dalle originarie zone di mungitura; garantire competitività e crescita al settore”.

“Contestiamo la rigida regolamentazione della produzione di Grana Padano, ritenendo essa sia in contraddizione con tutte le norme di tutela e promozione delle produzioni Dop, le quali concordemente indicano tra gli obiettivi primari lo sviluppo dell’agricoltura”, aggiunge il presidente della Copagri Lombardia, ad avviso del quale “le scelte adottate dal Consorzio del Grana Padano non rispondono alla tutela degli interessi di parte agricola e, pertanto, sono in contraddizione con quanto indicato dal regolamento comunitario 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari”.