COPAGRI LOMBARDIA: LATTE, NUOVO APPELLO A ISTITUZIONI UE PER PROGRAMMA ANTICRISI A GARANZIA DEI COSTI DI PRODUZIONE


Cavaliere, solo nel 2020 produttori italiani hanno perso 1 mld di euro; Consiglio e Commissione UE sostengano posizione Europarlamento

 “Prosegue in Italia e in Europa la grave situazione di sofferenza del comparto lattiero-caseario, per fronteggiare la quale non è più rinviabile l’adozione a livello comunitario di norme che vadano a garantire agli allevatori maggiori certezze relative alla copertura dei costi di produzione del latte; solo nel 2020, infatti, i produttori italiani hanno perso oltre un miliardo di euro a causa delle oscillazioni del mercato”. Lo rimarca il presidente della Copagri Lombardia e dell’APL Pianura Padana Roberto Cavaliere, dopo il via libera della plenaria del Parlamento Europeo all’estensione dell’attuale Politica Agricola Comune-PAC per il biennio 2021-22 e in relazione ai triloghi in corso sulla riforma della stessa PAC, che entrerà presumibilmente in vigore all’inizio del 2023.

“Fondamentale in tal senso, quindi, è approvare un programma anticrisi che punti sulla riduzione volontaria della produzione a livello europeo, strumento che già nel recente passato ha dato ottimi risultati in termini di mercato e che ha ottenuto il favore del Parlamento Europeo”, prosegue Cavaliere.

“E’ per questo motivo che ci uniamo all’appello dello European Milk Board-EMB, l’organizzazione europea che riunisce le più importanti organizzazioni di allevatori di latte del Continente provenienti da ben 15 paesi e di cui fa parte anche l’Italia con l’APL Pianura Padana, associata della Copagri Lombardia, per chiedere al Consiglio UE e alla Commissione Europea di sostenere la posizione dell’Europarlamento e di continuare a lavorare per concordare e approvare un programma per la riduzione volontaria della produzione UE, affinché diventi parte dell’organizzazione comune dei mercati”, continua il presidente.

“Tra i grandissimi vantaggi di uno strumento di questo tipo, c’è sicuramente quello di impedire la produzione di eccedenze di latte, che vengono poi trasformate ad esempio in latte in polvere andando a esercitare una fortissima pressione al ribasso sui prezzi, che persiste anche in caso di ritiro del prodotto dal mercato; vale la pena di sottolineare, inoltre, che con la sovrapproduzione di latte si sprecano anche risorse preziose”, osserva Cavaliere, recentemente confermato nel direttivo dell’EMB.