COPAGRI LOMBARDIA: VINO, SU RESE E DISCIPLINARI OLTREPÒ NO A MODIFICHE NON CONCORDATE CON PRODUTTORI


Maini, appello a sottosegretario Centinaio, vanno tutelate anche le numerose aziende che vendono uva e non hanno cantina

“Apprendiamo con notevole stupore dell’approvazione da parte del nuovo Cda del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, eletto pochi mesi fa, di un piano triennale per il rilancio del settore vitivinicolo locale, con il quale viene completamente disatteso gran parte del lavoro fatto negli ultimi anni”. Lo afferma la vicepresidente della Copagri Lombardia Emilia Maini, ricordando che il nuovo piano 2021-23 prevede, fra le altre cose, modifiche alle attuali denominazioni e, nel lungo periodo, anche una riduzione delle rese di produzione delle uve destinate a determinate produzioni.

“Non possiamo accettare fughe in avanti di questo tipo, con le quali ci si sottrae al dovuto e necessario confronto con i produttori sui quali vanno a impattare le modifiche, contenute nel piano, sulle regole delle rese e dei disciplinari di produzione dell’Oltrepò, che voglio ricordare essere il primo territorio vitivinicolo della Lombardia, nonché il più vasto giacimento a livello comunitario di Pinot Nero”, prosegue Maini, che è anche presidente della Copagri Pavia.

“Proprio per tali ragioni, durante gli ultimi confronti sul tema convocati dal sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, avevamo espresso grande preoccupazione per i prezzi e per la stabilità economica delle aziende agricole e avevamo chiesto di essere convocati agli incontri del Consorzio quali parti attive per il progetto di rimodulazione dei disciplinari produttivi; purtroppo dobbiamo constatare come tali richieste siano cadute nel vuoto, nonostante il precedente Cda consortile avesse sempre permesso la partecipazione dei rappresentanti dei produttori”, continua la vicepresidente.

“Modifiche come quelle previste dal nuovo piano a nostro avviso non vanno bene, in quanto non considerano le problematiche e le necessità delle aziende che vendono uva e che non hanno cantina”, rimarca Maini, ricordando che “il comparto è stato già messo a dura prova dall’emergenza pandemica”.

“Facciamo pertanto appello al sottosegretario Centinaio affinché si attivi prontamente per intervenire nei confronti del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, garantendo un maggiore confronto in seno all’ente consortile e in particolare la partecipazione alle riunioni dei rappresentanti dei produttori; al rappresentante del Dicastero delle Politiche Agricole chiediamo inoltre di adoperarsi per velocizzare la messa in campo delle nuove disposizioni, visto che la prossima vendemmia è ormai alle porte”, conclude la vicepresidente della Copagri Lombardia.