COPAGRI LOMBARDIA: LATTE, IN UNO STATO DI CRISI INDISPENSABILE GARANTIRE ALMENO I COSTI DI PRODUZIONE


Cavaliere: subito la legge sul prezzo minimo vitale al di sotto del quale l’agricoltura muore. Non possiamo essere sempre gli unici a pagare le crisi.

“L’emergenza Coronavirus e gli sviluppi conseguenti hanno aggravato la già difficoltosa realtà dei produttori di latte. E’ dimostrato infatti dalle statistiche che il prezzo riconosciuto all’allevatore è inferiore al 30% del prezzo medio al consumo e che tale prezzo, fermo da oltre 25 anni, è quasi sempre inferiore al costo di produzione. Il nostro Paese ha visto l’insorgere di gravi difficoltà causate dalla chiusura del canale Ho.Re.Ca. e di problematicità per le nostre DOP nei mercati esteri, visto il blocco delle frontiere, le difficoltà di logistica e i protocolli anticontagio, senza contare il crollo del consumo di latte fresco. La situazione è stata talmente grave, improvvisa e repentina che i produttori di latte si sono visti ridurre il prezzo e ciò a causa di una situazione che si sta ripercuotendo sull’industria e sulla trasformazione” spiega Roberto Cavaliere, Presidente di Copagri Lombardia.

“Delineare un piano d’azione che preveda una riorganizzazione a livello nazionale per ridistribuire i prodotti  all’interno del comparto, con la decongestione del settore Ho.Re.Ca, e per rafforzare le vendite dei prodotti oggi venduti all’interno della grande distribuzione; concordare con la GDO, unico settore che oggi vede aumentare le vendite, una strategia di preferibilità dei prodotti italiani; stipulare un accordo di filiera sul latte in polvere e predisporre un piano di comunicazione, sia nazionale che estero, su tutto l’agroalimentare e in particolar modo sui prodotti lattiero caseari” queste sono alcune delle proposte già avanzate dalla Copagri Lombardia ai vari tavoli convocati in Regione e ribadite dal Presidente Cavaliere al tavolo latte di questa mattina.

“Abbiamo chiesto altresì l’adesione e il sostegno al Programma di Responsabilità di Mercato, sostenuto in ambito comunitario anche tramite la nostra associazione europea European Milk Board, il quale prevede una riduzione volontaria della produzione di latte indennizzata; e che tale riduzione, se la situazione permane grave, si trasformi in obbligatoria sempre con un indennizzo per il produttore. Analogo intervento ha già avuto un grande ruolo nel calmierare la crisi del 2016.Comprensibilmente dovrebbero essere esclusi dall’adesione obbligatoria quei Paesi in cui la produzione di latte è inferiore al fabbisogno del Paese stesso” aggiunge il Presidente Cavaliere.

“Riteniamo inoltre indispensabile addivenire alla legge sul prezzo minimo vitale al di sotto del quale l’azienda muore. E, al riguardo, abbiamo già l’esempio di quanto approvato in Spagna. Tale intervento si rende quanto mai indispensabile oggi in quanto non deve essere visto come un sostegno o un aiuto privilegiato, l’agricoltura è un settore essenziale e strategico per il nostro Paese, durante la pandemia non si è mai fermata e ha continuato a garantire cibo sano e genuino agli italiani. Se muore l’agricoltura muore il cibo. E’ inaccettabile che tutte le volte che si presenta una crisi, l’unico settore a pagare sia l’agricoltura. Abbiamo perso 10 punti percentuali nella catena del valore. E tutto questo purtroppo non è riferito solo al settore lattiero caseario ma a tutte le principali produzioni agricole che negli ultimi vent’anni si sono viste aumentare notevolmente i costi di produzione contro una riduzione dei ricavi” conclude Cavaliere a margine del tavolo latte convocato dall’assessore Rolfi.